ARTICOLI SULL'OCCULTO IL SATANISMO LA MAGIA E LA DIVINAZIONE E ARTICOLI CHE SPIEGANO LA PERICOLOSITA' DI TALI PRATICHE PECCAMINOSE

venerdì 30 luglio 2010

LA STORIA DI CLAUDIA CHE E' RIUSCITA A SALVARSI DA UN MAGO

LA STORIA DI CLAUDIA CHE E' RIUSCITA A SALVARSI DA UN MAGO


“Io, Plagiata per 10 anni da un mago”

RIMINI: Claudia ha 20 anni quando la madre si ammala gravemente e il mondo crolla. Poi conosce Demos e per lei inizia l’inferno: abusi, violenze e il contagio da Hiv. “Questa prigione senza sbarre mi ha fatto capire il senso della libertà”

Ho pianto. Perché non si può fare altrimenti leggendo Plagiata libro autobiografico scritto da Claudia V. residente in una città di Rimini nord. In pratica è la sua giovane vita nelle mani di un mago che l’ha piegata alla sua volontà, abusando sessualmente di lei, costringendola a giochi osceni, contagiandola con il virus dell’Hiv. Il tutto in un periodo di disperazione, quando la madre (poi deceduta) era stata colpita da una grave malattia. Momenti in cui si viene colpiti negli affetti più cari: si è giovani, è difficile dominare la mente e purtroppo è facile cadere nelle grinfie di persone senza scrupoli. Che ti rubano soldi, giovinezza e vita. Claudia è stata una di queste. Ha creduto nelle promesse di Demos (nome fittizio), sedicente mago in contatto col divino, ha creduto in lui e per anni è stata succube di questo uomo che l’ha portata sull’orlo del precipizio. Una storia però a lieto fine, grazie a tante buone persone vicine a lei, ma soprattutto alla sua grinta e a un coraggio straordinario che l’ha portata prima a denunciare il suo oppressore e poi a ritrovare il sorriso. Recentemente è apparsa nelle trasmissioni “Uno Mattina” su Rai Uno, “Mattino 5” su Canale 5 e a “Piazza Grande” su Rai Due presentando il suo libro edito da Mondadori. Una ragazza straordinaria che ha avuto anche il coraggio di scrivere tutta la sua storia perché qualcuno non cada nelle illusioni e nei tranelli di questi maghi dei quali purtroppo ancora oggi l’Italia è piena.

Claudia, come e quando è iniziata tutta la vicenda?
“Tutto è cominciato nel 1991 quando a 20 anni mi sono trovata con mia madre ammalata senza una possibile via d’uscita. Quando ci sono gravi problemi in casa è facile diventare preda di avvoltoi, che senza scrupoli si approfittano di un periodo di vulnerabilità psicologica provocata dalla sofferenza”.
L’incontro con il mago come è avvenuto?
“Una persona mi disse che probabilmente questo mago mi avrebbe aiutata. Mi sono fidata di lui e sono andata. Di lì è iniziata la mia tragica storia durata una decina d’anni e fatta di sudditanza psicologica e fisica, tormento, terrore, angoscia e sfruttamento economico di un centinaio di milioni. Mi aveva allontanato dalla famiglia e dagli amici, facendoli passare tutti per nemici, diventando lui al centro della mia vita, facendosi credere la via per la mia salvezza. Poi l’intervento di mio cognato che, avendo capito che ero succube di questa persona, è stato decisivo per portare Demos allo scoperto. Quando il mago ha sentito il fiato grosso sul collo, ha cominciato a mollare la presa su di me. Di lì è iniziata, anche se molto lentamente, a gradi, la mia rinascita”.

Come è nata l’idea del libro?
“Cinque anni fa, subito dopo avere denunciato il mago alla polizia. Nello scrivere ho trovato il mio modo per liberarmi di tutte quelle cattive radici profonde che aveva inculcato dentro di me. Scrivere è stato il mio modo di liberarmi di quell’orribile macigno e ritrovare allo stesso tempo me stessa”.

E l’incontro con la Mondadori per la pubblicazione del libro?
“Due anni fa mandai alla Mondadori la copia del mio manoscritto. Dopo dodici mesi mi dissero che sarebbe stato pubblicato e poco tempo fa è finalmente uscito”.

L’ha scritto tutto da sola?
“Sì. Sono convinta che una storia del genere possa essere scritta solo da chi purtroppo l’ha vissuta direttamente in prima persona”.

Il titolo del romanzo, Plagiata, come è nato?
“In accordo con la Mondadori, perché in una sola parola si ha l’idea di quale è stata la mia condizione per dieci lunghi anni”.

Cosa significa essere plagiati?
“Mente, anima e vita in mano a un’altra persona. Quando si è nel pieno del vortice del plagio, da soli non se ne può uscire. Ci vogliono attenzione e aiuto degli altri. E in un certo senso sono poi stata fortunata perché mio cognato ha capito che da quel tunnel non ne sarei uscita da sola e di conseguenza ha agito”.

Chi è oggi, Claudia?
“Una donna che ha ricominciato a vivere, che ha ritrovato la sua famiglia, che ha incontrato nuovi amici. Per un periodo non ho creduto più di potere avere un amore tutto mio. La Claudia nuova è quella che non si vuole porre limiti alla vita. Dieci anni di prigione senza sbarre mi hanno fatto capire ora quanto è importante la libertà”.

Programmi per l’estate?
“Voglio portare avanti il messaggio che ho cercato di dare con il libro: il plagio e il condizionamento mentale sono questioni serissime, esistono, ma se ne parla poco e vengono considerate in modo troppo superficiale. Così chi si ritrova a essere vittima di manipolatori e ciarlatani può avere uno strumento in più per riconoscere il pericolo in cui sta per cadere. Il libro non l’ho scritto solo per me, ma anche per gli altri. È un libro che nella sua tragicità può aprire gli occhi a tante persone”.

Scriverà altri libri?
“Lo farò, perché scrivendo ho trovato un mio modo di dire quello che ho dentro”.

Un bis di Plagiataa?
“No. Ho pensato però che potrei anche raccontare il periodo dei cinque anni dalla denuncia a oggi dopo che si è concluso il processo di primo grado con la condanna di Demos a 15 anni di carcere. Un mio sogno sarebbe, invece, scrivere favole per bambini, frutto della mia fantasia”.

Ermanno Pasolini


IL FENOMENO DEL LOVE BOMBING. QUELL’AMORE RIPUDIATO


Si chiama “love bombing”. Che tradotto significa testualmente “bombardamento d’amore”. Ma è tutt’altro che una cosa positiva. Perché il love bombing è la tecnica utilizzata da tutti quei movimenti religiosi che vengono definiti distruttivi. Ti avvicinano, magari, parlando del più e del meno. Poi piano piano, giorno dopo giorno, ti “bombardano” con segnali precisi e sottili che hanno l’effetto ti portarti a cercare di conoscerli in maniera più approfondita. Ma è già troppo tardi. Perché in quel preciso momento, in quel preciso istante sei già stato “adescato”.
Quante storie, pazzesche, che vanno anche al di là della più fervida immaginazione, abbiamo imparato a sentire, conoscere in questi anni. Ragazzi, ragazze, uomini e donne che entrano a far parte di queste sette e faticano a uscirne con l’aiuto delle proprie gambe. Una delle tante è quella di un giovane riminese, da sette anni in un gruppo sincretico.
Una storia che ha dato a Caterina Boschetti, giovane giornalista di Cesena, il la per immergersi in una lunga inchiesta su questo fenomeno, una lunga inchiesta fatta di storie di grande dolore. E proprio da questa inchiesta Eddi Bisulli ha tratto il documentario “Love bombing. L’amore ripudiato” che è stato presentato durante l’ultima edizione del Premio Ilaria Alpi. Un documentario che fa entrare lo spettatore nel mondo sconosciuto delle sette che portano non solo allo sfaldamento della famiglia, nucleo fondamentale della società, ma soprattutto alla manipolazione psicologica di tantissimi individui.
Un vero e proprio grido d’allarme contro una piaga sociale che lede i diritti anche giuridici dell’uomo in maniera sotterranea ma capillare. (fra.ba.)




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